Il campo di Prepezzano visto dalla cucina
Incontro Ciro alla Stazione Termini. E’ a Roma per fare il punto sull’ Associazione Sostenitori Universitari Costruttori. Mi sono organizzata in modo da prendere il suo stesso treno per rendere più facile ai volontari dell’Oasi il trasbordo da Salerno a Prepezzano. Il treno tarda e nell’attesa mentre Ciro procura panini per Saul e Pierluigi che sono già in viaggio, inizio a pensare al campo.
Come andrà? Come sarà l’incontro tra gli UC ed il gruppo dell’associazione Oasi? Ce la faremo a portare avanti questo progetto di ristrutturazione di un appartamento di cui si sa già la destinazione futura (fare da tetto ad una famiglia di profughi)?
Il mio lavoro in CISL Nazionale è incentrato sulle politiche e le misure di sviluppo del mezzogiorno. Conosco i paesi del Sud e della Campania, so quanto siano grandi gli sforzi delle associazioni di volontariato in contesti in cui le amministrazioni ed i servizi pubblici non sempre sono efficaci. Ma saremo nella provincia di Salerno che è attiva e vivace, anche se, è bene non dimenticarlo, ha cittadini che qui hanno un reddito medio che è circa la metà di quello dei cittadini delle regioni del centro nord e livelli di disoccupazione e povertà molto elevati.
Ecco il treno, si va!
Paolo ci accoglie e ci porta in un stradina piccina di un paese che a prima vista sembra brutto. Ma la casa per noi UC, abituati a dormire in spazi ristretti e tra la polvere dei cantieri, è una meraviglia. Una corte con attorno più scale che portano a più appartamenti disposti su piani differenti e persino con più bagni. La cucina ha tutto ciò che serve e c’è anche una sala refettorio, un cortile in cui riposare e un giardino retrostante. Insomma, tutto ciò che serve.
Valeria, capo campo, e Giovanni, capo cantiere, hanno già organizzato le prime fasi. Ci mettiamo subito al lavoro, risciacquare piatti e bicchieri, preparare la tavola, mentre via via arrivano gli altri. Alcuni conosciuti, altri no.
Ritrovarsi è comunque una gioia, siamo, è questa la mia impressione, tutti disposti a condividere, a facilitare le cose, a sostenerci gli uni con gli altri per fare funzionare tutto bene.
Ciro da subito, è lui il cuoco mi propone di compilare il menù per tutta la settimana, che io aiuto cuoco, ma non glielo dico mai, cerco per quanto possibile, di orientare verso cibi più leggeri. Ma, si sa, i muratori mangiano, anche se quest’anno il caldo ha rallentato le mandibole. Insieme lavoriamo benissimo. I giorni già si prospettano con chiarezza. Si ragiona sui lavori da fare e iniziano le visite quotidiane e affettuose delle volontarie dell’Oasi. Lella, la presidente è sempre disponibile, sia a procurare un frigorifero, quando quello in uso si rompe, sia a pubblicizzare sui media l’esperienza del Campo.
In questo campo lo scambio con l’associazione ospitante è stato intenso. Mi è interessato molto conoscere l’esperienza, già in corso, di accoglienza di una famiglia siriana, arrivata attraverso il percorso protetto dei corridoi umanitari e portata avanti, da una rete di associazioni con cui l’Oasi collabora, a Cava dei Tirreni.
Capiamo, mentre il campo procede e nell’appartamento vengono smontati muri, mattonelle e camini, che anche questa volta riusciremo, anche adattando un po’ il modo di lavorare ed i lavori da fare alle richieste e ai ritmi del contesto in cui ci troviamo.
Tante cose si scoprono attraverso gli scambi serali con l’Oasi, sulla sua storia, su quella dei gruppi che le ruotano attorno e anche sul magnifico sapore degli ottimi dolci campani. Fanno accoglienza dagli anni 80, oltre che di migranti si occupano di bambini che abbandonano la scuola, offrono un servizio di ambulatorio a chi non ha neanche le risorse per accedere al SSN.
Nei giorni scopriamo anche che Prepezzano, frazione piccola di san Mango, ha comunque una sua bella chiesa antica ed un bel portico, alcuni ponticelli sul fiume, e soltanto i negozi essenziali (un’ottima macelleria, una farmacia, ecc.). Il piccolo negozio di alimentari, anche se un po’ spoglio, ha ottimi latticini di produzione locale.
Alla festa di paese, capi campo in testa , abbiamo allegramente ballato per strada, ridendo da matti.
Insomma tra un fornello e l’altro, una serata di riflessione, un po’ di chiacchiere e scherzi il campo anche quest’ anno è andato bene. E questo non è altro che un piccolo commento per ringraziare tutti, abituali frequentatori e nuovi volontari, sperando di rivederci l’anno prossimo.
Io direi ancora a Prepezzano.
Giulia Tavernese
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Ciao Giulia molto bello